La cessione del credito d’imposta Superbonus 110% alle Banche

La cessione del credito d’imposta Superbonus 110% alle Banche

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Ad oggi sono ancora poche le banche che hanno ufficializzato le condizioni economiche da applicare a coloro che vogliono monetizzare il credito di imposta del superbonus 110% attraverso la sua cessione ad un Istituto di credito.

Come funziona la cessione del credito di imposta ne abbiamo parlato in un precedente articolo, qui http://superbonus110.space/cessione-credito-imposta-con-il-superbonus110/

In questa sede, invece, analizzeremo la cessione del credito di imposta in relazione alle offerte delle banche e la documentazione necessaria da presentare per l’espletamento della relativa pratica.

Gli Istituti di Credito che hanno reso pubblica la loro offerta al momento sono: Unicredit, Carige, Banca Intesa San Paolo, BNL, BPER e Generali Italia. L’elemento in comune di tutte è una duplice offerta: da un lato c’è la “sola” cessione del credito d’imposta, dall’altro lato invece la cessione del credito d’imposta è affiancata anche da un finanziamento.

Nel primo caso, si sostengono le spese dei lavori e successivamente alla maturazione del credito d’imposta (alla fine dei lavori o anche in fase di stato di avanzamento), lo si cede alla banca con uno “sconto”.

Questa soluzione può essere conveniente quando si ha l’esigenza di recuperare la liquidità spesa con i lavori oppure quando il contribuente è titolare esclusivamente di redditi soggetti a tassazione separata o imposta sostitutiva, come la cedolare secca o il regime forfettario, e pertanto non ha la possibilità di recuperare le detrazioni dall’Irpef nei successivi cinque anni.

Qui di seguito una tabella che riassume le varie condizioni economiche applicate dalle Banche:

BANCATIPOLOGIA CLENTECONDIZIONI ECONOMICHE CESSIONE CREDITO SUPERBONUS 110%
CARIGEPrivati/Condomini102,5€ ogni 110,00 € (in pratica il 93,19% del valore nominale)
CARIGEImprese101€ ogni 110,00 € (il 91,82% del V N)
BNLPrivati/Condomini100,00€ ogni 110,00 € (il 90,91% del V N)
BNLImprese100,00€ ogni 110,00 € (il 90,91% del V N)
GENERALI ITALIAPrivati/Condomini102,00€ ogni 110,00 €(il 92,72% del V N)
GENERALI ITALIAImprese100,00€ ogni 110,00 € (il 90,91% del V N)
UNICREDITPrivati/Condomini102,00€ ogni 110,00 €(il 92,72% del V N)
UNICREDITImprese100,00€ ogni 110,00 € (il 90,91% del V N)
INTESA SAN PAOLOPrivati/Condomini100,00€ ogni 110,00 € (il 90,91% del V N)
INTESA SAN PAOLOImprese100,00€ ogni 110,00 € (il 90,91% del V N)
BPERPrivati/Condomini102,00€ ogni 110,00 €(il 92,72% del V N)
BPERImprese100,00€ ogni 110,00 € (il 90,91% del V N)

Dalla comparazione delle varie offerte si evince come gli scostamenti delle condizioni economiche applicate dagli istituti di credito sia minima e pertanto al contribuente converrà sempre di rivolgersi presso la banca dove già intrattiene il rapporto di conto corrente in quanto essendo già conosciuto la pratica non dovrebbe subire ulteriori complicazioni. Alcuni operatori finanziari, tra i quali BNL e Generali Italia, inoltre,   offrono dei servizi aggiuntivi quali servizi di consulenza tecnica e fiscale oltre a polizze assicurative sugli immobili a condizioni agevolate.

Nel secondo caso l’offerta dalle banche va incontro a chi, oltre a non voler aspettare i 5 anni, non può (o non vuole) usare la liquidità per pagare i lavori, offrendo dei finanziamenti che anticipano le somme necessarie per l’effettuazione dei lavori.

La tipologia offerta è quasi identica per tutte le banche, ed è rivolta sia a privati/condomini e sia alle imprese edili.

Per i privati e condomini la formula utilizzata è quella dell’anticipo di liquidità per finanziamento delle spese sostenute, mentre nel caso delle aziende la formula è quella di un’apertura di credito per anticipo ordini/contratti/fatture. La banca che al momento ha pubblicizzato le condizioni economiche applicate ai finanziamenti è Unicredit con il 2,75% ai privati/condomini (taeg 2,79%) e il 6,40% alle imprese (taeg 6,57%). Per conoscere le condizioni applicate dalle altre banche bisognerà, invece, recarsi agli sportelli della consulenza.

Vediamo ora il lungo elenco dei documenti da presentare in banca per la cessione del credito d’imposta.

Nella prima fase, quella della valutazione tecnica preliminare dei lavori, i documenti da presentare sono:

  1. Visura Catastale della/e unità immobiliare;
  2. Delibera dell’assemblea del condominio (nel caso di lavori condominiali);
  3. APE (Attestato di Prestazione Energetica) stato iniziale;
  4. Analisi preventiva e studio di fattibilità strutturale (salto classe sismica) ed energetica (salto di due classi energetica);
  5.  Pratica Edilizia, grafici di progetto edilizio e/o strutturale, relazione ex legge 10/91;
  6. Preventivi opere e/o computi metrici con riepilogo delle tipologie di intervento ammesse alle detrazioni fiscali;
  7. Scheda tecnica impianto dove previsto l’intervento (es. nuovo generatore di calore, impianto solare termico, impianto fotovoltaico, etc)
  8. Superfici opache: dichiarazione del professionista riguardo intervento su intervento > del 25% del totale;

Nella fase due, quella della valutazione della cessione del credito al momento del Sal, i documenti da presentare sono:

  1. Comunicazione inizio lavori;
  2. Scheda descrittiva dell’intervento con dichiarazione del professionista attestante la % di Sal con allegati preventivi e computi metrici Sal con riepilogo delle tipologie di intervento ammesse alle detrazioni fiscali e relazione fotografica a supporto;
  3. Asseverazione professionista abilitato su requisiti e congruità;
  4. Copia comunicazione e ricevuta informatica Enea del deposito presso sportello unico competente;
  5. Fatture e Bonifici idonei alle agevolazioni fiscali:
  6. Visto di conformità

Nella fase tre, quella della valutazione della cessione del credito al momento della fine dei lavori, i documenti da presentare sono:

  1. Scheda descrittiva dell’intervento con dichiarazione del professionista attestante la % di Sal con allegati preventivi e computi metrici SAL con riepilogo delle tipologie di intervento ammesse alle detrazioni fiscali e relazione fotografica a supporto;
  2. APE stato finale;
  3. Asseverazione professionista abilitato su requisiti e congruità;
  4. Copia comunicazione e ricevuta informatica Enea;
  5. Fatture e Bonifici idonei alle agevolazioni fiscali:
  6. Segnalazione Certificato di agibilità;
  7. Relazione finale comprensiva del collaudo ed asseverazione per il salto di due classi energetiche e/o miglioramento rischio sismico;
  8. Schede tecniche materiali acquistati e dichiarazione di corretta posa in opera;
  9. Dichiarazione di fine lavori;
  10. Visto di conformità.

Sicuramente la lista dei documenti è lunga e complessa pertanto, per assicurarsi il buon esito della pratica, sarà bene rivolgersi a professionisti esperti.

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